LABRIOLA SBAGLIA

la rete non si vende

PIANO ALTERNATIVO PER TIM

allineato alla visione del Governo

LA RETE RIMANE IN TIM

da 100 anni è degli italiani

RISPETTO PER
I DIPENDENTI E I FORNITORI DI TIM

che con passione garantiscono che il nostro mondo rimanga connesso

RETE UNICA A GUIDA CDP

senza chiedere fondi al Governo

IL PNRR È LA PRIORITÀ

per la digitalizzazione del Paese

IL TITOLO POTREBBE SALIRE A 1€

e si potrebbe tornare a pagare dividendi

MIGLIORE GOVERNANCE IN TIM

a beneficio di tutti gli azionisti, inclusi Vivendi e CDP

TUTTI POSSONO CONTRIBUIRE

KKR, Macquarie, OpenFiber e tutti quelli che vogliono partecipare

Un piano alternativo nell’interesse degli azionisti di Tim e dell’Italia
TValue è l’iniziativa industriale per il rilancio di TIM promossa da Alessandro Barnaba in partnership con Stefano Siragusa.

TValue è già uno azionista di TIM e, in coerenza con la visione del Governo, vuole rafforzare il ruolo di TIM quale motore principale della digitalizzazione del Paese, garantendo la tempestiva esecuzione del PNRR, nel rispetto dei suoi dipendenti e di tutto l’indotto.

TValue ha redatto un piano industriale alternativo a quello finanziario di Labriola in grado di rispondere alle esigenze strategiche del Paese e capace di creare valore tramite la generazione di flussi di cassa necessari per risolvere il problema del debito senza vendere la rete, Netco, che da 100 anni è italiana ed è stata costruita con i risparmi e i sacrifici degli italiani.

TValue favorisce la creazione della rete nazionale di telecomunicazioni con CDP quale azionista di riferimento, ovvero con il Governo italiano alla guida dell’asset strategico del Paese senza richiedere fondi pubblici. Questa soluzione garantisce, peraltro, la migliore valorizzazione dell’asset nell’interesse di tutti gli azionisti.

TValue crede che l’esecuzione del proprio piano alternativo potrebbe portare l’azione di TIM a oltre 1€ entro i prossimi 24 mesi e potrebbe porre le basi per la ripresa del pagamento dei dividendi.

Per realizzare il proprio piano, TValue richiede che sia ricostruita la giusta governance nel Consiglio di Amministrazione di TIM a beneficio di tutti gli azionisti inclusi Vivendi e CDP e sia favorita la partecipazione di tutti gli stakeholder tra cui KKR,  Macquarie, OpenFiber, e di tutti quelli che hanno già esaminato il dossier o sono disposti a esaminarlo nell’interesse del Paese.

Per questo, TValue ha chiesto al Consiglio di Amministrazione di TIM di rimuovere il Dottor Pietro Labriola dal ruolo di Amministratore Delegato e di intraprendere tutte le azioni necessarie per cooptare l’Ing. Stefano Siragusa, il prima possibile, nel Consiglio di Amministrazione e nominarlo nuovo Amministratore Delegato di TIM.

Qualora il Consiglio non adotti alcuna iniziativa, TValue valuterà la sussistenza delle condizioni economiche e di mercato per aumentare tale partecipazione, come sopra detenuta, leggermente al di sopra del 5%, previo ottenimento delle prescritte autorizzazioni governative in tema di golden power. A seguire, verrebbe presentata al Consiglio una richiesta di convocazione dell’assemblea da tenersi al più presto. A tale assemblea, ovvero se possibile ad altra assemblea che venisse nel frattempo convocata, TValue chiederà agli azionisti di deliberare la revoca dell’amministratore Dottor Pietro Labriola e la nomina dell’Ing. Stefano Siragusa come nuovo amministratore, proponendo di attribuirgli le medesime deleghe.

LABRIOLA SBAGLIA
Il progetto di Labriola di vendere la rete è sbagliato industrialmente, è estremamente vago e destabilizzante per il futuro di TIM per le seguenti ragioni:

  • Il perimetro del carve out non è ancora definito e sarà soggetto a molteplici cambiamenti che impatteranno sulla valutazione di NetCo e ServiceCo;
  • I tempi di esecuzione non sono chiari e comportano numerosi rischi, rendendo l’offerta fortemente soggetta a fallimento e tutti gli azionisti, gli stakeholder e i dipendenti continueranno a vivere una fase di attesa con conseguenze imprevedibili sulla stabilità finanziaria di TIM, sull’occupazione e sull’esecuzione del PNRR;
  • Gli impatti industriali e finanziari a lungo termine dell’operazione non sono stati presentati al mercato, né spiegati adeguatamente con evidenti dubbi sulla sostenibilità industriale e occupazionale a lungo termine della ServiceCo;
  • La proposta di KKR prevede una valutazione economica e finanziaria della rete insufficiente a garantire la stabilità di TIM con la conseguenza che migliaia di dipendenti e migliaia di aziende dell’indotto saranno a rischio oltre ad un’ulteriore e intollerabile erosione di valore per tutti gli azionisti. Noi riteniamo che il valore della rete supera l’attuale valutazione di KKR;
  • La governance del progetto è vaga, il rispetto dei dipendenti di TIM è stato messo in secondo piano, la salvaguardia della forza lavoro e dell’indotto è stata dimentica così come non sono chiari, gli obiettivi del PNRR;
  • Anche se tecnicamente realizzabile ed eseguibile, ipotesi alla quale noi non crediamo, il progetto richiederà un procedimento lungo e incerto per ottenere l’approvazione finale da parte dell’AGCOM, compresa l’analisi del mercato, l’approvazione delle autorità antitrust e l’esame della Commissione per gli aiuti di Stato;
Finché tutto ciò non sarà definito e chiarito, il futuro di TIM rimarrà incerto: i dipendenti ne soffriranno. I fornitori ne soffriranno. Il Paese ne soffrirà. Si perderà l’opportunità del PNRR.
Il prezzo delle azioni in tale incertezza rimarrà basso continuando a distruggere valore per tutti gli azionisti.
Il piano attuale è estremamente divisivo, ignora in toto la volontà degli azionisti, crea enormi conflitti di governance, non salvaguardia la forza lavoro, ma, soprattutto, mette a rischio gli obiettivi del Paese:
  • Manca completamente della capacità di allineare i principali azionisti e di conciliare gli interessi del mercato e quelli del sistema Paese, che possono e dovrebbero procedere insieme;
  • Non riconosce appieno il valore storico, industriale e economico della rete di TIM come asset strategico e unico chiamato, nell’interesse del Paese, a garantire la digitalizzazione del Paese;
  • Richiede al Governo italiano di investire una grande quantità di denaro in un progetto di cui non avrà il controllo e che lo vedrà in un ruolo secondario rispetto ad un altro azionista come KKR con la maggioranza assoluta di NetCo;
  • È talmente divisivo che ci sono già divergenze tra i futuri azionisti di NetCo nonostante NetCo non sia ancora stata costituita
    • Il governo italiano vuole, giustamente, preservare gli investimenti industriali sulla rete e la stabilità finanziaria e industriale di Tim, salvaguardando l’occupazione e l’indotto,
    • KKR vuole garanzie sui ritorni sul proprio investimento finanziario e tempi certi per tali ritorni chiedendo, quindi, un’aggressiva politica finanziaria che penalizzerà la capacità di investimento di Tim e una, successiva, vendita al Paese a un prezzo elevato pagata da tutti i contribuenti.
  • Toglie a TIM il ruolo di attore strategico per l’esecuzione dei piani del PNRR. Senza il diretto controllo della rete, il Paese non potrà influenzare l’agenda Digitale, guidare il PNRR e si verificheranno necessariamente pesanti conseguenze sulla capacità del Paese di accedere ai fondi ad esso destinati;
  • La NetCo diventerà una società interamente controllata da un investitore privato straniero con obiettivi di rendimento molto elevati nel breve termine, che non avrà molti incentivi a realizzare ciò di cui il Paese ha bisogno nel lungo termine, inclusi il raggiungimento degli obiettivi del PNRR, la digitalizzazione delle imprese e la salvaguardia della forza lavoro; obiettivi che se perseguiti creerebbero invece grande valore per il Paese e gli azionisti di lungo periodo;

IL PIANO TVALUE
Esiste una soluzione industriale alternativa per il rilancio di TIM, che non richiede fondi al Governo e non liquida la rete che da 100 anni è degli italiani
Ci troviamo in un momento epocale nella storia di TIM, un momento in cui vengono prese decisioni di allocazione di capitale che impatteranno definitivamente il futuro della nostra azienda.

Ma nel caso di TIM, non si tratta solo di un’azienda. Si tratta dell’Italia, del progresso di un intero Paese e della sua capacità di continuare a innovare e guardare al futuro con gli occhi di un leader, preservando nel contempo il suo patrimonio.

TValue crede fermamente che esista un futuro alternativo per TIM capace di rispondere alle esigenze strategiche del Paese e di creare valore per tutti gli azionisti senza la liquidazione della rete che da 100 anni è italiana.

 

TValue ha già condiviso ufficialmente con il consiglio di amministrazione (scarica la lettera) il proprio piano le cui linee guida sono:

  1. Mantenere NetCo e tutta la rete in TIM.Il Paese ha bisogno e merita di mantenere il controllo della rete di telecomunicazioni, incluso Sparkle e FiberCop, che è uno dei suoi asset più strategici. La rete, nella sua interezza, è lo strumento a servizio del Governo per garantire in PNRR e la digitalizzazione del paese;
  2. Creare TechCo. TechCo, la nuova TIM, sarà un’azienda italiana con ambizioni globali che integrerà efficacemente gli attuali asset di NetCo e le competenze di EnterpriseCo, il know-how, le relazioni con i clienti, gli ecosistemi dei fornitori e società partecipate come Olivetti, Telsy, Noovle e le relative infrastrutture connesse come i data center e i contratti PSN. La nuova TIM, focalizzata sulla sua infrastruttura capace di offrire esclusivamente servizi non regolamentati, è denominata nel nostro piano TechCo per evidenziare chiaramente la nuova visione strategica di TIM in opposizione a una semplice cessione di NetCo. TechCo avrà l’ambizione di diventare il partner di riferimento del Paese per supportare la Pubblica Amministrazione e le aziende italiane nel loro percorso di trasformazione digitale. Gli attuali asset retail saranno venduti e TechCo si concentrerà solo sul segmento business e sull’offerta di servizi non regolamentati, evitando, così, di competere in qualsiasi segmento consumer. Nel mercato regolamentato, invece, TechCo agirà come puro wholesaler, servendo tutti gli operatori con un approccio B2B, risolvendo, così, a priori, la maggior parte delle tematiche antitrust. TechCo sarà anche il principale attore responsabile della realizzazione dei piani PNRR a livello nazionale, rispettandone i tempi e il budget. Grazie al chiaro posizionamento strategico, TechCo agirà come punto di aggregazione di mercato (trasformandosi da potenziale preda a predatore) nel settore dell’ICT, dei servizi a valore aggiunto e dell’ edge computing, consentendo all’azienda e al Paese di raggiungere la scala necessaria per competere anche in Europa;
  3. Rete unica a guida CDP senza richiedere fondi al Governo. Creare la rete nazionale dentro TechCo e con CDP quale azionista di riferimento senza richiedere soldi al Paese in un momento critico come questo, attraverso il conferimento di OpenFiber, privata delle aree nere per evitare a priori tematiche di antitrust, in Telecom Italia, facilitando, quindi, l’aumento della quota di CDP in Telecom Italia. Anche Macquarie e KKR sarebbero incoraggiati a fare lo stesso, contribuendo in natura le rispettive quote in OpenFiber, privata delle aree nere, e Fibercop in Telecom Italia. Le aree nere di OpenFiber potranno essere cedute facilmente perché sono un asset appetito dal mercato.
  4. Ristrutturare, scorporare e vendere TIMConsumer. TIMConsumer sarà ristrutturata, riposizionata come piattaforma digitale per i clienti e, appena sostenibile, le singole parti scorporate e vendute a differenti soggetti. Le discussioni con i potenziali acquirenti inizieranno immediatamente, con l’obiettivo di accelerare il processo e ridurre l’onere del debito il più rapidamente possibile e garantire che il processo di ristrutturazione sia finalizzato a creare l’insieme di attività più appetibile in base ai desideri dei potenziali acquirenti;
  5. Vendere TIM Brasil. La partecipazione in TIM Brasil, benché di grande valore, non è strategica. La vendita di TIM Brasil, al giusto prezzo, sarà uno strumento importante per finanziare la trasformazione della Società e il turnaround di TIMConsumer;
  6. Lasciare TechCo quotata in borsa e poi rinominarla Telecom Italia

 

Il piano TValue ha caratteristiche distintive

  • Si concentra esclusivamente sul contenuto industriale, finalizzato alla valorizzazione dei principali asset della Società anziché alla loro liquidazione, preservando le competenze, salvaguardando la forza lavoro, e consentendo, quindi, la ristrutturazione del capitale che crei le condizioni necessarie per la sostenibilità del debito in modo naturale;
  • Garantisce il raggiungimento degli obiettivi di breve termine e la continuità dei piani di sviluppo infrastrutturali. Considera il PNRR prioritario e ottiene stabilità a lungo; termine della Società per garantire gli obiettivi di digitalizzazione del Paese e proteggere la forza lavoro e tutto l’indotto;
  • È un’operazione di mercato, trasparente al mercato, eseguita sul mercato e non può in alcun caso essere definita un aiuto di Stato;
  • Elimina tutte le questioni legate alla definizione del perimetro di NetCo e le successive analisi e valutazioni da parte di AGCOM;
  • Non è soggetto ad alcun controllo da parte dell’Antitrust, dell’AGCOM o della Commissione sugli aiuti di Stato.

 

Il piano di TValue è inclusivo

  • Favorisce una miglior governance nel CDA di TIM a beneficio di tutti gli azionisti e, in particolare dei suoi principali azionisti esistenti, come Vivendi e CDP
  • Promuove la partecipazione di tutti gli attuali stakeholder, tra cui KKR, Macquarie e OpenFiber, e di tutti quelli futuri che hanno già esaminato il dossier o sono disposti a esaminarlo, nell’interesse dell’azienda e del Paese

Riteniamo che il piano alternativo di TValue sia coerente e pienamente allineato alle esigenze del Paese e alle richieste del Governo, oltre che pienamente conforme alla visione del Governo riassunta nel MoU firmato il 10 agosto e nei successivi decreti firmati il 29 agosto.

TVALUE CREA VALORE PER TUTTI
TValue crede fermamente che esista un futuro alternativo per TIM: il titolo TIM potrebbe salire oltre 1 € per azione e si potrebbe tornare a pagare dividendi.
TValue ha redatto un’alternativa industriale in grado di rispondere alle esigenze strategiche del Paese e capace di creare valore per tutti gli azionisti tramite la generazione di flussi di cassa senza liquidare la rete che da 100 anni è italiana.

TValue ha già condiviso ufficialmente con il consiglio di amministrazione (scarica la lettera) la sua proposta.

TValue non ha avuto accesso ad alcuna informazione confidenziale, pertanto il piano si basa esclusivamente su un’approfondita analisi esterna delle dinamiche di mercato e dei dati pubblici, tra cui i deludenti risultati semestrali di TIM annunciati il 2 agosto 2023.

TValue ritiene che un team di gestione efficace e competente, che abbiamo già identificato, nell’arco di 24 mesi attraverso una serie di iniziative realizzabili, possa estrarre valore per un EBITDA aggiuntivo di circa 1 miliardo di euro e una generazione di cassa di circa 600 milioni di euro, oltre a procedere immediatamente alla soluzione dell’esposizione debitoria di Tim vendendo la parte retail di TIM Consumer e TIM Brasil.

Questo piano, una volta realizzato, potrebbe portare il prezzo del titolo TIM oltre 1 euro per azione nei prossimi 24 mesi e potrebbe porre le basi per la ripresa del pagamento dei dividendi agli azionisti

Questa alternativa e la sua opportunità di creazione di valore sono per il Paese e non per TValue.

TValue pensa di poter attivare e realizzare il piano alternativo, ma il suo primo obiettivo è quello di promuovere una migliore governance nel Consiglio di Amministrazione di TIM per il bene di tutti gli azionisti, inclusi i principali azionisti della Società, Vivendi e CDP.

Il piano TValue accoglie, favorisce a promuove la partecipazione di tutti gli attuali stakeholder, tra cui KKR, Macquarie e OpenFiber, e di tutti quelli futuri che hanno già esaminato il dossier o sono disposti a esaminarlo nell’interesse dell’Azienda e del Paese.

CORRETTA GOVERNANCE
TIM, i suoi dipendenti, i fornitori e tutto il Paese non possono più aspettare
TValue ha già condiviso con il Consiglio di Amministrazione il proprio piano.

L’alternativa proposta da TValue è realizzabile, ha una chiara tempistica, un chiaro scopo, un chiaro perimetro industriale e tecnologico, preserva l’integrità della rete, evita disgregazioni ed è studiata per realizzare gli ambiziosi obiettivi del PNRR e preparare la strada per la creazione di una rete nazionale sotto il controllo di CDP, garantendo così la proprietà saldamente nelle mani del Governo che rappresenta tutti gli italiani.

L’esecuzione del piano proposto e la sua creazione di valore richiedono una leadership adeguata, e TValue ha in Stefano Siragusa il candidato che può eseguire operativamente questo piano. Egli ha il giusto background, le competenze e la motivazione per guidare efficacemente TIM in questo percorso.

Per questo TValue ha chiesto al Consiglio di Amministrazione di TIM di rimuovere il Dottor Pietro Labriola dal ruolo di Amministratore Delegato e di intraprendere tutte le azioni necessarie per cooptare l’Ing. Stefano Siragusa, il prima possibile, nel Consiglio di Amministrazione e nominarlo nuovo Amministratore Delegato di TIM.

Qualora il Consiglio non adotti alcuna iniziativa, TValue valuterà la sussistenza delle condizioni economiche e di mercato per aumentare tale partecipazione, come sopra detenuta, leggermente al di sopra del 5%, previo ottenimento delle prescritte autorizzazioni governative in tema di golden power. A seguire, verrebbe presentata al Consiglio una richiesta di convocazione dell’assemblea da tenersi al più presto. A tale assemblea, ovvero se possibile ad altra assemblea che venisse nel frattempo convocata, TValue chiederà agli azionisti di deliberare la revoca dell’amministratore Dottor Labriola e la nomina del Ing. Siragusa come nuovo amministratore, proponendo di attribuirgli le medesime deleghe.

I PROMOTORI
Alessandro Barnaba
Founding Partner
Merlyn Advisors Ltd
Stefano Siragusa
Founding Partner
RN Capital Partners
CONTATTI
Informazioni
info@tvalue.cloud
Ufficio Stampa
press@tvalue.cloud